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AL Consultant – Biglietti da visita

I biglietti da visita nell’era digitale

“Die Hard!” (Duro a morire)

Il biglietto da visita, lui si che è duro a morire, e di certo non cederà facilmente di fronte a questo prepotente sviluppo tecnologico.

Vi siete mai chiesti che ruolo può assumere oggi un biglietto da visita? Personalmente, posso dire molte.. sì, sono state molte le volte in cui ho dibattuto con colleghi o amici su questo argomento. E i pareri si sono rivelati spesso contrastanti.

Mi sono quindi soffermato più volte a riflettere su quanto realmente un biglietto da visita, oggi, possa incidere sulla nostra immagine e di conseguenza sulla nostra credibilità.

Prima di definire gli obiettivi lavorativi che oggi sto portando avanti con dedizione e coraggio, non avevo mai preso in considerazione di avere un mio biglietto personale. Vuoi per insicurezza, inesperienza o la mancanza di una reale motivazione, questa malsana idea non mi era mai passata per la mente.

Poi tutto cambiò..

Vi parlo della mia esperienza diretta: facciamo un piccolo passo indietro

Iniziando pian piano ad addentrarmi nel mondo della comunicazione e svolgendo il ruolo di account per un’agenzia, mi è capitato di imbattermi in situazioni spiacevoli nelle quali, interfacciandomi con miei possibili clienti mi sono ritrovato privo di questo fatidico biglietto, facendo così trasparire la mia inesperienza, già dal primo istante.

Da quel momento ho iniziato veramente a sentire il bisogno di imprimere il mio nome e i miei dati personali su un pezzo di carta.

Con il passare del tempo iniziai a maturare quale fosse realmente la mia aspirazione, mettermi in proprio e creare qualcosa di mio, nell’ambito della comunicazione.

Da dove partire quindi? Sicuramente il primo passo è stato il logo, semplice e pulito, come del resto tutta la comunicazione che ho deciso di adottare. Secondo step, il biglietto da visita. Anche qui la scelta è stata abbastanza immediata, minimal ed essenziale. Così è stato!

Il mio sogno stava iniziando a prendere forma e l’entusiasmo era alle stelle. L’attesta della concretizzazione delle mie idee era snervante ma allo stesso tempo eccitante.

Il biglietto finito, stampato e ritagliato su misura, era nelle mie mani, non restava che partire e iniziare il mio viaggio!

Che cos’è quindi in grado di trasmettere un biglietto da visita?

Arrivati ad oggi, posso esprimere con decisione il mio punto di vista. Nonostante l’evoluzione tecnologica che ha caratterizzato i nostri tempi, il biglietto da visita rimane un elemento imprescindibile per un professionista, in grado di conferirti quell’alone di professionalità, indispensabile durante il primo incontro con un cliente.

Quanta più cura e dedizione si dedica all’ideazione del proprio biglietto da visita, quanto più possiamo sperare di fare una buona prima impressione.

Molti forse continueranno a chiedersi se con l’avvento del digitale possano ancora avere un senso, una funzione precisa. La risposa è che non passeranno mai di moda.

Seppur molte volte vengano dati per scontati, nel momento in cui il professionista non ne ha con se, o non ha prestato la giusta attenzione nel crearli, il messaggio che inevitabilmente verrà veicolato è di una persona poco professionale e soprattuto poco credibile.

Insomma, ognuno può dire la propria ma il biglietto da visita rappresenterà sempre uno dei mezzi comunicativi più funzionali per un professionista (e non solo), in cui racchiudere il proprio personal brand, da trasmettere e imprimere nella mente delle persone.

Possiamo intenderlo come un vero e proprio contenitore di call to action in grado di indirizzare chi lo legge direttamente al sito web o al contatto diretto del professionista.

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